Orizzonti Di Storia Contemporanea Nuovissimi Temi Svolti Di Storia Contemporanea Per Lesame Di Stato Per Le Scuole Superiori

Author : Michele Diomede
Publisher : CreateSpace
ISBN 13 : 9781494321338
Total Pages : 264 pages
Book Rating : 4.3/5 (213 download)

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Download or read book Temi Svolti Di Storia Contemporanea written by Michele Diomede and published by CreateSpace. This book was released on 2013-11 with total page 264 pages. Available in PDF, EPUB and Kindle. Book excerpt: Non sono trascorsi molti anni dall'ingresso della Storia contemporanea nei nostri istituti scolastici, anche se, data la vastità della materia nonché l'esiguo numero di ore a disposizione dell'insegnante, ci si ferma generalmente all'età giolittiana o, al massimo, alla prima guerra mondiale. Vi è pigrizia se non riluttanza nel voler rendere accessibile alle nuove generazioni la conoscenza essenziale degli eventi a noi vicini. Essenzialmente, ciò è da imputare al sistema educativo di un mondo, quello della scuola italiana, da sempre afflitto da un tenace conservatorismo, malgrado gli ottimistici proclami del ministro di turno sulla necessità di metterci al passo con i paesi culturalmente più avanzati. Del resto ne fa fede, a tutt'oggi, l'assenza di una seria, autentica riforma; una riforma che non si riduca, come purtroppo avviene regolarmente in questi anni, ad una sistematica riduzione delle già risicate risorse della nostra scuola. Abbiamo detto scuola. Ma la storia contemporanea, come è noto, è potuta approdare all'università solo dopo la grande protesta giovanile del 1968. Perché mai tale ostracismo? E' opinione diffusa, quasi un luogo comune in storiografia, che la storia contemporanea sia materia quasi impossibile da insegnare, considerando che non si possano giudicare in modo obbiettivo fatti accaduti di recente, essendo ancora in auge tensioni o passioni ideologiche. Nondimeno, è triste se non scandaloso che nove persone su dieci, così come registrano puntualmente i sondaggi, non sappiano praticamente nulla o quasi di storia; che è come dire non sappiano nulla di ciò che esuli la cronaca dei loro giorni terreni, peraltro spesso distorti e mistificati dagli apparati manipolatori dei Media. “L'Italia è un grande Paese!”, si sente spesso declamare da industriali, politici, esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport, ecc. Demagogia a parte, si può davvero apprezzare o amare un Paese (ma anche una persona, a pensarci bene) se ne si ignora completamente il passato? Naturalmente, si può vivere benissimo anche ignorando del tutto le dinamiche che hanno portato alla nascita della Repubblica italiana, al rapimento di Aldo Moro, alla formazione delle Brigate Rosse o della Lega Nord. Il rischio è lo straniamento, la pochezza, il “black out” che mortifica o impoverisce il nostro pensiero e il nostro giudizio, quando tocca confrontarci sui fatti della vita: metti l'ennesima crisi di governo o il clamoroso crollo in borsa. La superficialità dilagante non ci impedisce, difatti, di avvertire il malincuore dell'insufficienza non disponendo di termini di paragone, non sapendo attingere da quel patrimonio di esperienza collettiva (perché altro non è la Storia) in grado di supportare, arricchire e confortare la nostra opinione. E diceva bene il grande Benedetto Croce che giudicava “contemporanea” anche la Storia dei popoli mesopotamici del III millennio a. C. Le influenze e le implicazioni di quei remoti tempi ci riguardano, eccome! Figuriamo ciò che è accaduto solo trenta, vent'anni addietro.